Aggiornato il: 18 Marzo 20

La parola alle aziende - Valeria Caola Gyform

Ecco cosa abbiamo chiesto a Valeria Caola di Gyform, storica azienda di arredamento della Val Rendena.

Cos’è cambiato nella vostra attività dopo questa emergenza?
Cosa state facendo per affrontare questo momento: dal punto di vista dell’organizzazione, della comunicazione… dove reperite le informazioni per prendere le vostre decisioni?
Che paure e che possibilità/aspettative ha generato per la vostra impresa questo momento?

"Stiamo vivendo un momento delicato, che ci sta mettendo a dura prova. Per le nostre imprese non è facile operare in questa condizione di emergenza e di forte tensione  emotiva. Molte aziende hanno scelto di sospendere la produzione, altri come noi invece continuano la propria attività, rispettando le misure precauzionali di contenimento adottate dal governo.

Sembrerà assurdo, ma da un giorno all’altro l’economia mondiale è cambiata e sicuramente non tornerà più ad essere quella di prima.

In questo momento c’è molto timore e soprattutto molta confusione in tutto il mondo. Se la precedenza assoluta è quella di pensare alla salute delle persone, bisognerà aspettare ancora qualche settimana per capire bene cosa sta succedendo nel mondo e quali conseguenze ci saranno per l’economia. In questo momento, seppur con grande difficoltà, continuiamo a procedere regolarmente con la produzione grazie alle scorte delle materie prime che abbiamo a magazzino, ma molto probabilmente qualora venissero a mancare e vista la chiusura di alcuni nostri fornitori, dovremmo prendere decisioni diverse. Diciamo che al momento si vive la giornata e quindi nulla con certezza. La Lombardia che per noi è l’interland indispensabile per il nostro settore, è la zona più colpita e pertanto non sappiamo ancora per quanto tempo dovremmo aspettare prima di tornare ai ritmi normali.

Per affrontare questo momento di emergenza sanitaria, e vista l’impossibilità di reperire le mascherine, abbiamo informato il Presidente Fugatti della nostra disponibilità a convertire la nostra produzione. La nostra azienda che produce divani, dispone di macchina al taglio automatico per tessuto e quindi saremmo in grado di poter confezionare mascherine da distribuire sul nostro territorio qualora vi fosse la necessità.

Uscire  da questa situazione non sarà facile. Trattandosi di pandemia mondiale i danni economici saranno devastanti e i tempi di ripresa subiranno dei ritardi notevoli. L’export ha già cominciato a rallentare e per chi produceva altrove non c’è più la convenienza di investire in paesi lontani visti gli aumenti dei costi di produzione e i dazi molto pesanti. Tantissime attività sono chiuse, sono state annullate molte manifestazione fieristiche in tutta Europa, anche per il nostro settore. Molti  negozi  esteri sono chiusi e le commesse di conseguenza subiranno un blocco totale. Il Salone di Milano è stato rimandato a giugno ma ci sarà un’ulteriore aggiornamento solo ai primi di aprile. La sospensione della Kermesse più importante al mondo sarebbe un danno per il “made in Italy” inestimabile.

Anche noi che partecipiamo da oltre 50 anni, rimaniamo in stand by nello sviluppo dei nuovi prodotti nonchè dell’allestimento da relizzare. Finita l’emergenza ci sarà da riorganizzare per trovare nuove strategie che ci permettano di continuare con la nostra attività."