Aggiornato il: 24 Marzo 20

La parola alle aziende - Alfio Ghezzi

Ecco l'intervista allo Chef Alfio Ghezzi, che dopo dieci anni a Locanda Margon e due Stelle Michelin, ha intrapreso una nuova avventura con due offerte di ristorazione: l'Alfio Ghezzi Bistrot e Senso, entrambi al Mart - Museo d'arte contemporanea di Rovereto.

Cos’è cambiato nella vostra attività dopo questa emergenza?
"Come tutti abbiamo sospeso la nostra attività e questo è già qualcosa di radicale per chi si occupa di accoglienza! É un periodo complicato per tante ragioni che conosciamo, siamo una piccola azienda che ha appena aperto, ci pone in una dimensione insolita, come se fossimo sospesi a mezza altezza, attendiamo, non vediamo l’ora di ripartire, di decollare ma sappiamo che c’è anche il rischio di cadere e farsi male". 

Cosa state facendo per affrontare questo momento: dal punto di vista dell’organizzazione, della comunicazione… dove reperite le informazioni per prendere le vostre decisioni?
"In questo momento, insieme alle tre figure principali del ristorante, il responsabile di sala, la responsabile delle relazioni  ed il mio secondo chef ci stiamo sentendo via Skype o Whatshapp per programmare attività che ci fanno stare vicino ai nostri ospiti con ricette o altre iniziative sui social. Inoltre progettiamo il rientro, la pausa è lunga si rientrerà in una stagione che è cambiata, saremo in primavera inoltrata e quindi pensiamo ai menù della primavera, alle attività, alla possibiltà di attivare immediatamente un dehor, a tutto quello che farà sentire bene gli ospiti. Vogliamo immaginare che gli italiani appena usciti da questo brutto momento penseranno a loro, al loro benessere, alla serenità, prediligendo tutta la bellezza che abbiamo in Italia, se penseranno alle vacanze le penseranno in Italia, torneranno a capire l’importanza di visitare un museo, di mangiare sano e italiano, di ricongiungersi con la natura e con la bellezza delle nostre città d’arte e tutto questo ci fa sperare che usciremo e ripartiremo. Una figura fondamentale in questo momento, ma direi fin da prima dell’apertura è il mio commercialista che oltre ad aiutarmi nella gestione economica ispira costantemente il mio lavoro, la mia mente e il mio modo di agire". 

Che paure e che possibilità/aspettative ha generato per la vostra impresa questo momento?
"Come dicevo, la paura è legata all’incertezza, non sappiamo quanto durerà, quanto profonda sarà la lacerazione che questa emergenza ha provocato nell’economia, nella propensione al consumo, ma il nostro lavoro è regalare momenti felici agli ospiti che arrivano al ristorante perciò rimaniamo positivi. Siamo in luogo straordinario all’interno del Mart dove tutto, …la bellezza, l’arte, i colori, il territorio, la consapevolezza che la cultura è un’inestimabile valore, anche economico, ci porta a immaginare che sarà difficile, ma che ci riprenderemo e torneremo a valorizzare ciò che abbiamo".

Alfio Ghezzi, Chef